Una problematica esplosiva, i tumori neuroendocrini della vescica
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La recente segnalazione al nazionale AURO 2014 di un caso raro di carcinoma vescicale a piccole cellule, ci ha indotto alla revisione della nostra casistica riguardante i tumori vescicali sottoposti a TURV presso il nostro nosocomio, con particolare attenzione a quelli con insoliti aspetti macroscopici.
Da Gennaio 2014 a Gennaio 2015 sono giunti sette pazienti con ematuria macroscopica massiva e disuria tale da rendere necessario l’apposizione di un catetere di tipo Dufour con lavaggio vescicale. In un caso il paziente era affetto anche da ritenzione urinaria acuta. Le ecografie non erano dirimenti in quanto in vescica erano presenti numerosi coaguli. Si procedeva a detamponamento vescicale, TUR emostatica e stadiante ed in seguito a nefrotomia bilaterale.
Le neoformazioni risultavano solide e biancastre al taglio. In tutti casi la neoplasia interessava il collo vescicale ed il trigono.
L’istologia mostrava in tutti i casi una “Neoplasia maligna costituita da cellule di piccola e media taglia con scarso citoplasma e cromatina finemente azzollata, tipo “sale e pepe”; nuclei picnotici rotondi. L’immunoistochimica ha mostrato positività delle cellule neoplastiche per Pancitocheratina. CD56 e Sinaptofisina. PSA negativo. Reperto morfologico “Carcinoma neuroendocrino a piccole cellule della vescica. La neoplasia infiltra il connettivo suburoteliale e la tonaca muscolare”. I pazienti fuorono sottoposti a dosaggio della Cromogranina A (media 679 picog/l, range 205-964 picog/l). L’incidenza di questa neoformazione è molto bassa (1-9/1.000.000) ma la prognosi è sfavorevole. Infatti i dati preliminari mostrano una prognosi media a 6 mesi dalla diagnosi. L’opzione terapeutica di prima scelta è la chemioterapia ad eccezione dei casi in cui la “cistectomia di salvataggio” è effettuata a scopo emostatico. Il riscontro di ematuria importante e disuria ed una neoformazione di aspetto solido alla cistoscopia deve far sorgere il dubbio che si tratti di una neoplasia vescicale più rara ed a prognosi peggiore rispetto al classico urotelioma.
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